Avete mai percepito un dolore sulla parte esterna della coscia, a ridosso dell’anca? Potrebbe trattarsi di trocanterite, anche definita borsite trocanterica.
Per la maggior parte dei casi, si tratta di un dolore che ha origine da traumi, tra cui cadute e da infiammazioni dei tessuti situati nel trocantiere, ossia la parte superiore esterna della coscia.
Scopriamo insieme al Dottor Rota di che cosa si tratta, quali sono i sintomi e come porvi rimedio.
Che cos’è la trocanterite e quali sono le cause
Il grande trocantere è una prominenza ossea situata nella parte laterale esterna del femore, vicino alle articolazioni dell’anca, in cui sono insediati molti tendini dei muscoli, i quali ci permettono di svolgere quotidianamente movimenti corretti con le gambe.
Sopra il grande trocantere, a protezione di tendini, muscoli e legamenti che qui si inseriscono, è situata la borsa sinoviale, una sacca che contiene un liquido, cosiddetto liquido sinoviale, che permette alle varie strutture anatomiche di scorrere agevolmente fra loro, senza attriti.
Quando si parla di trocanterite è da intendersi l’infiammazione delle strutture anatomiche e/o della borsa sinoviale situate sopra il grande trocantere del femore.
È abbastanza comune e diffusa, specialmente in individui di mezza età e anziani, ma anche in individui giovani che praticano sport.
Le cause principali dell’insorgenza del dolore sono riconducibili a: movimenti ripetitivi che coinvolgono l’anca, impatti e cadute in qui il fianco è stato coinvolto, una postura scorretta, artrosi, artrite e debolezza dei muscoli dell’anca.
I sintomi
Il sintomo più comune della trocanterite è il dolore, localizzato nella parte alta della coscia, a ridosso dell’anca.
Può essere accompagnato da gonfiore, rossore e sensazione di calore nella zona interessata e se non trattato nel breve periodo può rendere difficoltoso il mero svolgimento di semplici attività quotidiane tra cui: camminare, fare le scale, stare seduti a lungo in ufficio.
Può inoltre peggiorare quando il paziente si alza dopo aver mantenuto una posizione sdraiata/seduta, divenendo ingravescente in caso di deambulazione e svolgimento di sport.
Esami per la diagnosi
Sulla base dei sintomi potrebbe essere richiesto al paziente di effettuare alcuni esami specialistici per la diagnosi della trocanterite.
Risultano molto utili la risonanza magnetica e la radiografia dell’anca, le quali consentono di individuare l’origine e la possibile evoluzione, utile in caso di persistenza di dolore che può indicare una compromissione dell’articolazione.
I benefici della massoterapia
Ristabilire il corretto equilibrio neuromuscolare è indispensabile per evitare sfregamenti anomali fra le strutture anatomiche che rivestono il grande trocantere.
Al fine di supportare i pazienti a un corretto recupero del benessere fisico e per evitare ricadute, può essere necessario ai pazienti sottoporsi a cicli di massaggi per rilassare la muscolatura contratta, ed esercizi riabilitativi di rinforzo e allungamento dei muscoli che si inseriscono sul trocantere.
Non raramente i responsabili sono il tensore della fascia lata e/o l’ileopsoas, la cui contrattura può dare problemi invalidanti, come precedentemente accennato.
Di contro, i glutei e gli addominali sono muscoli da rinforzare per controllare al meglio il bacino.