Un aspetto che in molti potrebbero non conoscere riguarda il rapporto tra due discipline: osteopatia e nutrizione.
Quello che spesso si sottovaluta, infatti, è che l’osteopatia si occupa, attraverso tecniche di manipolazione dolce sul fisico del paziente, di individuare e risolvere problemi strettamenti interconnessi alle ossa, fasce muscolari, legamenti e viscere. Dal canto suo la scienza della nutrizione porta con sé processi biologici necessari a portare all’organismo i nutrienti necessari per il mantenimento della forma fisica.
Risulta evidente come, in questo senso, i campi di interesse e di azione siano diversi. Molto utile sapere che esiste un’importante correlazione tra osteopatia e nutrizione, che permette una più efficace e, a volte, una più veloce guarigione.
Per comprendere pienamente questo concetto, è necessario capire meglio in che cosa consiste l’attività di un osteopata. Scopriamolo nell’approfondimento di oggi insieme al Dottor Riccardo Rota, osteopata e massoterapista di Milano.
L’approccio olistico dell’osteopata
In diversi approfondimenti dell’area blog, abbiamo anticipato come l’osteopatia abbia un approccio olistico e questo significa che:
- L’individuo viene considerato nella sua globalità, ogni parte costituente la persona in relazione alle altre, così che il corretto funzionamento di ognuna assicura quello dell’intera struttura, e dunque l’equilibrio psicofisico e il benessere;
- Si concentra sulla relazione tra struttura e funzione, perché un corretto equilibrio regala al corpo una sensazione di benessere. Se tale equilibrio viene alterato, allora avviene una di disfunzione osteopatica, ossia restrizione di mobilità e perdita del movimento;
- L’obiettivo primario non è quello di guarire, ma quello di favorire la capacità innata del corpo di auto curarsi.
Grazie a questo semplice elenco puntato è possibile comprendere come l’osteopatia trovi fondamenta nell’equilibrio biochimico del corpo. Qualora questo dovesse venire a mancare, ogni trattamento intrapreso o azione per la guarigione e il benessere dell’individuo perdono di efficacia, con possibile fallimento.
Una premessa per comprendere che non si può pensare che un perfetto equilibrio biochimico possa avvenire trascurando la giusta nutrizione che si deve al proprio corpo. Senza una buona alimentazione tale equilibrio subisce uno scompenso e diventa instabile. Da qui la non guarigione.
Osteopatia e giusta nutrizione: l’alleanza vincente contro l’infiammazione
Un altro fattore da mantenere in considerazione, per il quale è importante associare al trattamento osteopatico una buona nutrizione, e viceversa, è consiste nella comprensione del concetto di infiammazione.
L’infiammazione di una zona del corpo, infatti, deve essere intesa come un meccanismo di difesa, proprio dell’immunità innata che si genera quando c’è presenza di agenti patogeni o di un danno ai tessuti che può essere di tre tipi:
- chimico, per assunzione di veleni;
- fisico, a seguito di traumi;
- biologico, per attacco di virus o batteri;
Il meccanismo dell’infiammazione ha l’obiettivo di eliminare la causa che ne è alla base, di riparare le lesioni che riguardano i tessuti e di ristabilire, attraverso l’intervento risolutivo di cellule difensive, la normale funzionalità dell’organismo.
Le tipologie di infiammazione
Abbiamo la possibilità di distinguere due differenti tipologie di infiammazione, in base alla durata della stessa.
- Acuta. Quando dura solo pochi giorni e provoca sintomi in genere temporanei, che scompaiono quando la risposta infiammatoria ha avuto buon esito, come il mal di gola o il prurito;
- Cronica. Quando la sua durata è protratta nel tempo e può essere causata da un difetto dei meccanismi di regolazione della risposta infiammatoria, o quando la capacità dell’organismo di eliminare l’agente nocivo risulta essere compromessa.
Una corretta alimentazione offre un approccio atossico e a lungo termine della gestione del disturbo cronico e un supporto ottimale nella riduzione del dolore e dell’infiammazione. Se una corretta nutrizione viene a mancare, dato l’approccio olistico di cui abbiamo parlato, un approccio che quindi non può non considerare questa mancanza o alterazione, la relazione tra osteopatia e nutrizione viene meno e il trattamento agirà in modo inefficace.
L’obesità e il sovrappeso, per esempio, possono indurre infiammazione cronica e possono creare un’iper-sollecitazione delle articolazioni che provocherà il dolore. Nel caso dell’obesità o del sovrappeso, il paziente si rivolgerà ad un nutrizionista, nel caso del dolore articolare, invece, si rivolgerà all’osteopata. Quest’ultimo, potrà sicuramente apportare dei benefici, ma non potrà assicurare grandi risultati se non si interviene con una dieta adeguata, che andrà dunque ad agire sul problema originario
Quasi sempre, il paziente giunge in uno studio osteopatico quando l’infiammazione è già in atto. Ma sintomi come cefalea, colon irritabile, cervicalgia, bruxismo, ansia, hanno bisogno di un approccio multidisciplinare: l’osteopata o il nutrizionista garantiranno un migliore risultato se le due discipline lavorano in sinergia.
Ecco perché risulta facile comprendere come un’alimentazione corretta e personalizzata, creata da un bravo nutrizionista, possa modulare il livello di infiammazione, dando un valido supporto al trattamento osteopatico. Grazie alla sinergia del lavoro svolto dall’osteopata e dal nutrizionista, si può ridurre il carico infiammatorio, alleviando così dolori i dolori cronici.