L’epicondilite è un disturbo comunemente noto come gomito del tennista: quali sono i sintomi e i possibili rimedi.
L’epicondilite è un disturbo conosciuto con l’espressione di “gomito del tennista” che interessa i tendini estensori del polso e delle dita. Si tratta di una tendinopatia degenerativa che può peggiorare con il passare del tempo a seguito di microtraumi riconducibili a sforzi del braccio o l’assunzione di posizioni innaturali. Il gomito da tennista può divenire un disturbo invalidante che impedisce lo svolgimento di una vita regolare.
L’epicondilite è un tipo d’infiammazione piuttosto diffusa che colpisce generalmente adulti tra i 25 ed i 60 anni, provocando dolore intenso conseguente al sovraccarico tendineo e compromettendo i movimento del gomito e del polso.
Epicondilite e osteopatia
L’epicondilite può essere trattata grazie all’osteopatia attraverso la valutazione di tutta la catena muscolare e la mobilità dei distretti anatomici interessati. Nello specifico l’osteopatia s’interessa di trattare le strutture che influiscono sul gomito e la mobilizzazione delle articolazioni della spalla, evitando sovraccarichi che potrebbero infiammare i tessuti.
Il grande vantaggio dell’approccio osteopatico è quello di intervenire non solo a livello del gomito ma anche sul tratto cervicale ristabilendo il movimento delle vertebre cervicali e toraciche. L’osteopatia si dimostra una terapia altamente risolutiva in maniera definitiva evitando la cronicizzazione dei sintomi connessi: in tal senso il successo terapeutico viene garantito grazie all’intervento non solo a livello strutturale ma anche funzionale.
Altre cure e prevenzione
Oltre al trattamento osteopatico, l’epicondilite può essere curata con la somministrazione di antinfiammatori o terapie fisiche quali stretching, fisioterapia o laserterapia ed onde d’urto focali. È altrettanto utile mantenere l’arto a riposo, così da stimolare una guarigione tempestiva e corretta.
L’insorgere dell’epicondilite (o gomito del tennista) può essere prevenuta limitando quelli che sono i fattori di rischio connessi a tale condizione. Sicuramente può essere molto utile evitare il sovraccarico dei muscoli e tendini del gomito tramite sforzi eccessivi dei movimenti del braccio e del gomito. Bisogna prestare particolare attenzione allo svolgimento di movimenti scorretti o che possano comportare un’eccessiva estensione dell’avambraccio.